19 ott 2011

8XN FOR HUGS


In alcuni casi il potere di un abbraccio è molto più forte di qualsiasi farmaco al mondo: rilassa, allevia i dolori e fa stare subito meglio. A sottolinearlo è un gruppo di scienziati svedesi in uno studio presentato a Liverpool in occasione del British Association’s Festival of Science.
 Dai risultati della ricerca è emerso che quando la pelle viene riscaldata da un altro corpo tramite un abbraccio, il dolore diminuisce significativamente. Questo potrebbe, ad esempio, spiegare perché alcuni genitori coccolano istintivamente il proprio figlio dopo una brutta caduta. Ma anche una mano sulla spalla può essere confortante nei momenti difficili. I ricercatori hanno scoperto che la pelle contiene moltissime fibre nervose che vengono attivate quando siamo coccolati, abbracciati o anche solo toccati leggermente.

Le coccole attivano il centro emotivo del cervello
In pratica, nel momento in cui riceviamo una coccola sono trasmesse informazioni al centro emotivo del cervello che provocano sensazioni di piacere a tutto il corpo. L’attivazione di queste «fibre del piacere», chiamate anche «C-fibre», bloccano il passaggio di altre che trasmettono i messaggi di dolore. Lo scienziato Francis McGlone, della «Unilever» (una compagnia anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell’alimentazione e dei prodotti per la bellezza), il cui team di ricercatori ha scoperto le «C-fibre», ha confermato i risultati dello studio. Secondo McGlone, infatti, un abbraccio o una carezza sui capelli svolgono un ruolo molto importante nel farci sentire subito meglio

Soniaabbracciare è intimità, perché si aderisce all altro e lo si fa entrare nel proprio spazio vitale, niente muri niente difese... forse per quello lo si fa troppo poco.
Ma Dio quant è bello...


La prossemica è l’aspetto della comunicazione inerente ai messaggi inviati con l’occupazione dello spazio. Esiste una
• Zona intima (da 0 a 50 centimetri)
• Zona personale (da 50 cm ad 1 metro)
• Zona sociale (da 1 m a 3 o 4 m)
• Zona pubblica (oltre i 4 m)
La zona intima è, come facilmente intuibile, quella con accesso più ristretto: di norma vengono accettati senza disagio al suo interno solo alcuni familiari stretti e il partner. Un ingresso di altre persone esterne a questo ristretto nucleo di “ammessi” all’interno della zona intima viene percepita come una invasione che provoca un disagio, variabile a seconda del soggetto.
La zona intima è la zona dell’abbraccio. I 50 centimetri vengono superati ed è spiegabile la diffidenza che c’è quando qualcuno “invade”, oltrepassa tale limite.
Non siamo abituati a condividere questa nostra zona intima e, soprattutto con gli estranei, è normale chiedersi, cosa vorrà lui o lei da me. Per questo credo che i free hugs siano un fenomeno dirompente, perché ci mettono di fronte la nostra difficoltà a condividre i nostri spazi e a dare fiducia all’altro incondizionatamente. In realtà l’abbraccio riguarda l’APTICA, OSSIA l’ambito costituito dai messaggi comunicativi espressi tramite contatto fisico. Anche in questo caso si passa da forme comunicative codificate (la stretta di mano, il bacio sulle guance come saluto ad amici e parenti), ad altre di natura più spontanea (un abbraccio, una pacca sulla spalla).
L'aptica è un territorio nel quale le diversità culturali ricoprono un ruolo sostanziale; per esempio la quantità e la qualità di contatto fisico generalmente consentito nei rapporti interpersonali fra gli individui appartenenti ad una cultura sud-europea sarebbe considerata invadente dai popoli nord-europei

TORNANDO AL VIDEO SUI FREE HUGS e al suo promotore tale Jan Mann ho trovato sul web che non in tutto il mondo gli “abbraccia tori” hanno avuto la possibilità di offrire il proprio contatto
• Il 6 novembre 2006 un gruppo di ragazzi guidati dal ventiquattrenne 'Baigu' ha tentato la stessa campagna a Shanghai, tenuta però solo per un'ora per non aver chiesto il permesso di tenere l'evento in una pubblica piazza

Anonimo:
Non sono un piagnone ma le scene d'amore mi commuovono. Fermata del treno, stazione di Padova . Una ragazza scende col suo bagaglio dal treno, s'avvicina a un uomo di trent'anni più vecchio. Stessi capelli, stessa fronte, stesso sorriso. Si baciano due volte sulle guance, si abbracciano, si staccano, si riguardano, si riabbracciano, questa volta con più forza, lei comincia a piangere a singhiozzi, si lascia andare all'abbraccio, lui si sforza di non piangere e sorride ma le sopracciglia si muovono, s'inarcano e le lacrime solcano anche il suo volto. Piangono, si abbracciano ancora ed è come se la Stazione si fermasse, come se il sole irradiasse con la sua luce quella scena, come se quell'abbraccio fosse stato organizzato apposta per me. Lui la spinge un pò, dice "basta, adesso!" sorridendo e prendendo un fazzoletto e sorride e piange di nuovo Lei gli accarezza la testa e a piccoli passi si allontanano verso il sottopassaggio. Io mi sono enormemente commosso. Non ho singhiozzato per pudore ma due, tre, sei lacrime mi sono scese dietro i Ray Ban. Una scena d'amore, d'amore puro. Un segno di quanto siamo ancora umani, di quanto ancora scorra sangue nelle nostre vene, di come, ancora, sappiamo stringere, abbracciare qualcuno a cui vogliamo bene, che amiamo.
L'abbraccio non è un convenevolo, nè è un mero saluto. E' uno scorrere di emozioni, di calore, di membra e di emozioni e, a volte, di lacrime. Sia che siano di tristezza che di felicità, l'abbraccio è come se assorbisse le lacrime e le fondesse nella relazione, nell'interazione. L'abbraccio è legame. E' memoria corporea. E' ricordo buono.


Uno scimpanze piccolino di fronte a un fantoccio d’acciaio con un biberon di latte e un fantoccio di peluche, caldo e morbido preferisce quest’ultimo. Questo è un esperimento classico della psicologia.
E' stato recentemente caricato su You Tube un video storico imperdibile: Harry Harlow che illustra il suo famosissimo esperimento sulle scimmie Rhesus condotto nel 1958.
Come tutti sanno, Harlow, con una procedura etica discutibile che ai giorni nostri non potrebbe essere replicata, aveva infatti separato delle scimmiette dalla madre e le aveva chiuse in gabbia con due sostituti materni: uno di peluche, caldo e morbido che non forniva latte e l’altro freddo, metallico, ma che erogava latte. Le scimmiette dimostrarono di preferire il surrogato di madre di peluche quando si sentivano minacciate e avevano bisogno di confortarsi, e ricorrevano invece al surrogato di madre metallico per soddisfare i bisogni alimentari.
Venne così dimostrato che la necessità di contatto fisico è un bisogno primario e indipendente da quello relativo al soddisfacimento dei bisogni fisiologici, e che il legame di attaccamento madre-figlio è qualcosa di più che l'esito di un rapporto strumentale finalizzato all'ottenimento di cibo da parte del cucciolo

Bimbi deprivati, abbandonati, istituzionalizzati recuperano un funzionamento normale se vengono coccolati, abbracciati con costanza.
L’abbraccio è terapeutico, senza il minimo dubbio e rimane nella nostra memoria più antica e potente, la memoria corporea perché è un solco positivo che si crea nei nostri muscoli e nella nostra pelle, prima e nel nostro cuore e nella nostra mente, dopo.

Non è così facile abbracciare perché semplicemente non ci siamo più abituati. Aprirci troppo, aprirci in un abbraccio equivale a svelarci, a esprimerci senza barriere e filtri e ciò spesso non possiamo accettarlo chiusi come siamo all’esperienza della condivisione profonda. Nascono aspettative fastidiose: “cosa penserà lui/lei di me? Cosa si aspetterà domani? Abbracciare è stato per me un atto di debolezza, di forza, di amicizia, o altro? Eppure, l’abbraccio è inequivocabile, credetemi, un abbraccio d’amore è un abbraccio d’amore. Si capisce subito. Un abbraccio d’amicizia è d’amicizia. Punto. Sono i muscoli, il fiato, gli occhi, le pacche sulle spalle, la durata, la stretta che parlano, che agiscono in un certo senso prima di noi…

Serena
Un abbraccio è una cosa meravigliosa!!!
Sottovalutata..un abbraccio ti fa sentire bene, ti fa sentire amata come nient'altro! Sicuramente non c'è bacio che tenga..un bacio comunica passione, dolcezza. Ma nulla più di un abbraccio dimostra il bene che vuoi a quella persona..penso che sia così anche perchè quando abbracciamo qualcuno è un po' come se ci fondessimo no?
Perchè un bacio puoi darlo anche a uno sconosciuto incontrato una sera se vogliamo, ma un abbraccio vero, forte..è il segnale che vorremmo tenere quella persone sempre con noi.
Ricevo e dò pochi abbracci se vogliamo.
Quando succede sono felice, sento di contare davvero.
Gli abbracci che mi mancano sono quelli del mio migliore amico che abita distante da me purtroppo. L'abbraccio di un amico che vorrebbe di più e quindi ha deciso di smettere di abbracciarmi. L'abbraccio dell'amore..di quella persone..che se è quella giusta..e c'è stata a volte..sa farti sentire compresa e al sicuro. Il top.

SusannaUn abbraccio. Carico di silenziose parole, pieno di silenziose emozioni. Dimostrazioni di affetto puro, senza tornaconti. Quanto (da bambina) l'ho sperato, ricercato, desiderato e mai avuto.
Ma da quando sono nati, ai miei figli non ne ho mai fatto sentire la mancanza.
Anche adesso, che sono ormai adulti.
Un abbraccio. Per me. Per loro.
Per amore.

NicoVoglio citare un passaggio di un libro di Alessandro D'avenia:

Quel giorno… ho scoperto che le nostre metà non combaciano perfettamente e solo un abbraccio può farci combaciare. Senza la tua presenza il mondo si è svuotato. Mi manca tutto di te: la risata, lo sguardo, i congiuntivi mancanti, gli sms, le chiacchierate… Tutte quelle cose insignificanti che valgono tutto per me, perché sono tue.

Andrea  Credo che l'abbraccio sia una delle forme d'affetto più sottovalutate.
Si fa tanto uso di baci, fiori, cene e gesti romantici, ma quanti di questi hanno il potere silenzioso e carico di significati di una stretta sincera?

Clara L'abbraccio per me è universale. Puoi abbracciare tutti.L'abbraccio è uno slancio del cuore e dell'anima. Io abbraccio, e tanto :-)

Sandra
Abbraccio che non ha fretta. Esiste?

Sandra: non so, Sandra. Credo però che, anche quando si va di fretta, un gesto possa diventare nella sua fugacità immenso, eterno se il sentimento che lo sostiene lo è altrettanto.

11 commenti:

Susanna ha detto...

Un abbraccio. Carico di silenziose parole, pieno di silenziose emozioni. Dimostrazioni di affetto puro, senza tornaconti. Quanto (da bambina) l'ho sperato, ricercato, desiderato e mai avuto.
Ma da quando sono nati, ai miei figli non ne ho mai fatto sentire la mancanza.
Anche adesso, che sono ormai adulti.
Un abbraccio. Per me. Per loro.
Per amore.

Nico ha detto...

Voglio citare un passaggio di un libro di Alessandro D'avenia:

Quel giorno… ho scoperto che le nostre metà non combaciano perfettamente e solo un abbraccio può farci combaciare. Senza la tua presenza il mondo si è svuotato. Mi manca tutto di te: la risata, lo sguardo, i congiuntivi mancanti, gli sms, le chiacchierate… Tutte quelle cose insignificanti che valgono tutto per me, perché sono tue.

Andrea ha detto...

Credo che l'abbraccio sia una delle forme d'affetto più sottovalutate.
Si fa tanto uso di baci, fiori, cene e gesti romantici, ma quanti di questi hanno il potere silenzioso e carico di significati di una stretta sincera?

Clara ha detto...

L'abbraccio per me è universale. Puoi abbracciare tutti.L'abbraccio è uno slancio del cuore e dell'anima. Io abbraccio, e tanto :-)

Anonimo ha detto...

ASPETTANDO FRANCESCO PIANEZZOLA..XD

tommaso galistu ha detto...

VAI FRANCESCO PIANEZZOLA..TANTI SALUTONI DA TOMMY..XD

tommaso galistu ha detto...

DAI FRANCESCHINOOOOOOOOO..DAJENE TUTTAAA..E CERCA DI ESSERE SIMPATICO ALMENO IN RADIO..AHAHAHAHAHHAHHAHA

tommaso galistu ha detto...

VOGLIAMO SENTIRE FRANCESCO PIANEZZOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA..XD

tommaso galistu ha detto...

VORREI ABBRACCIARE FRANCESCO PIANEZZOLAAAAAAAAAAAAAAAAAA

tommaso galistu ha detto...

FRANCESCO PIANEZZOLA RE DI OTTO XN..DAJEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE FRANCESCHINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO..SEI IL MIGLIORE..DA TOMMY DETTO ANCHE IL BAGNINO..XD

Anonimo ha detto...

Io voglio abbracciare francesco pianezzola!