9 ott 2011

LASCIARE...

Hai lasciato, lascerai? Qualcosa, qualcuno? Ti invitiamo a condividere il tuo pensiero, la tua emozione, anche anonimamente. Ti leggeremo mercoledì alle 22 su http://www.fuoriaulanetwork/.
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6 commenti:

Anonimo ha detto...

ho lasciato una città e sono stata lasciata da un ragazzo... due " lasciate" diverse...ma a distanza di mesi posso affermare che lasciare fa bene!! piuttosto di continuare in una situazione di falsa felicità..LASCIATE!! e ricominciate da capo!
Martina

Andrea ha detto...

Lasciare, lasciarsi, essere lasciati.
In ogni caso ci vogliono forza e coraggio.
Il coraggio di cambiare, sperando che sia in meglio.
Il coraggio di abbandonarsi, di permettere alla vita di fare il suo corso e guidarci nella sua indeterminatezza, di perdere il controllo, anche solo per poco.
Il coraggio di affrontare una perdita, un cambiamento, il ritorno a noi stessi, un po' più soli di prima, forse più forti, certamente arricchiti.

Anonimo ha detto...

Quindi lasciare o essere lasciati?

Ho provato entrambe le cose e devo dire che,almeno per quanto mi riguarda,essere lasciati sia molto più pesante rispetto a quando si è noi a lasciare. 
Subire una decisione altrui,soprattutto una decisione come questa,mi ha sempre messo una sensazione di impotenza davanti alla volontà altrui,non poter far niente perché qualcuno ha già deciso anche per me. 
L'unica salvezza sarebbe concordare con l'altrui posizione,ma raramente si arriva alle stesse conclusioni. 
Quindi egoisticamente parlando,nonostante il carico maggiore di responsabilità,preferirei mille volte decidere io sulla conclusione di un'esperienza,senza dover digerire un boccone che,troppo spesso,risulta particolarmente amaro.

Francesco

Anonimo ha detto...

ho lasciato un commento e mi si è cancellato....lascio a questo punto i lunghi pensieri che avevo affidato a questo blog per riassumere che...ho lasciato andare colui che pensavo fosse un uomo diverso. ho lasciato andare il padre della creatura che mi porto in grembo. ho lasciato l'abbassare la testa, i pregiudizi e le sottomissioni ai modi violenti e subdoli. ho lasciato l'etichetta sociale perchè mia figlia comprenda un giorno che essere se stessi, amare ed essere amati non richiede dazi da pagare. ho lasciato un sogno divenuto un incubo perchè lasciare vuol dire anche crescere. Simona

Anonimo ha detto...

per quanto mi riguarda francesco è un peluche da abbracciareeeeeeeeeee ma non mi spiego come mai nessuno lo ha fatto nelle intervisteeeeeeee...prendetelo a tempo pienoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Unknown ha detto...

10 Aprile 2013 Ho lasciato un gruppo. Si tratta di un'associazione di volontariato culturale. Continuo a essere iscritto a codesto gruppo-associazione, ma non lo frequento più. Non mi andava di vedere i membri del gruppo soltanto nel luogo del nostro volontariato, soltanto in occasione di Assemblee dei Soci e di Cene Sociali. Non li vedevo e non li vedo mai fuori e se li vedo è per caso, non è per deliberato consenso mio o loro. Non vedo ciascuno a casa mia. Non m'invita ciascuno a casa sua. Non m'invita ciascuno al suo Matrimonio. Come si può non decidere di lasciare dinanzi a una situazione del genere? Continuo a dire che amicizia come l'amore è dono di sé per gli altri, è dimenticanza di sè per gli altri, è essere per gli altri una presenza silenziosa e discreta come un petalo di rosa che colora e profuma l'ambiente in cui si trova, ma che quando cade a terra non fa rumore, ma accarezza il suolo, ma come può essere tutto ciò un ritrovarsi solo in occasione di Assemblee dei Soci e di Cene Sociali. L'Amicizia e l'Amore dovrebbero andare oltre un luogo specifico e un'occasione specifica. E' come se fossero stampellate se vivessero soltanto in un luogo specifico e in un'occasione specifica. Non ci sarebbe verità, ma soltanto recitazione. Come si potrebbe, allora, non lasciare? Luca Lapi