9 feb 2012

Ricomincia da te!!


Ricomincia otto perenne e avevo qualche dubbio. Primo, perché sono solo questa volta, secondo perché è un programma che ti succhia un mare di energie. Però otto perenne è anche un concentrato di emozioni, trasmette e riceve emozioni, e questo è troppo importante, è cruciale per me.
Ho dato una letta ai commenti che in questi 2 anni avete lasciato nella bacheca di face book del programma e non sono semplici commenti, sono pezzi di voi, delle vostre vite, e alcuni  rimarranno per sempre nella mia memoria.
otto perenne doveva ricominciare  E’ un ripartire non da zero. Non è un ricominciare da capo. E’ un ripartire in modo forse un po’ diverso, forse migliore, forse peggiore da dove ci eravamo lasciati.


Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare e lottare e perdere eternamente
E chi può dar torto al grande Tolstoj. Chi ricomincia non demorde. Ci riprova, lotta e ci riprova ancora.
Chi ricomincia non ha paura del fallimento e se fallisce impara, prende appunti e ricomincia.
Ricominciare è un atto di umiltà e psicologicamente è un rimettersi in discussione, ritarare la propria immagine, fare i conti con la propria autostima.
Spesso chi ricomincia fa i conti con la propria rabbia che può trasformarsi in energia pura,in adrenalina.
Chi ricomincia spesso è arrabbiato, altre volte è rassegnato, altre ancora ha accettato.

Secondo me sono queste tre posizioni psicologiche che fanno del “ricominciare” tre storie diverse:
se è la rabbia che fa ricominciare e, soprattutto se non si supera la fase della rabbia, se si è ancora arrabbiati il ricominciare non può darti soddisfazione. Sei ancora lì, arrabbiato, deluso, talvolta fuggi e si corre il rischio di ricominciare più volte e buttare via tutto.  La rabbia va attraversata ma ricominciare arrabbiati non ti fa fare tanta strada.

Ricominciare da rassegnati è all’opposto. E’ aver rinunciato e non avere speranze. E’ u n ricominciare da perdenti e se non ribalti questa sensazione in qualcosa di produttivo, che ti faccia sentire nuovo, vigoroso, proattivo, ricominciare vuol dire perdere ancora una volta.
Ricominciare dopo aver accettato un evento, dopo essersi arrabbiati, per carità-la rabbia spesso porta cose buone- ma dopo essersi sbollentati, quello sì è un ricominciare che può avere un senso.
Accettare significa non cancellare il passato e l’esperienza che si è vissuta e ricominciare non vuol dire ricominciare da zero.
Se ricomincio non annullando ciò che ho vissuto, accettandolo come una fase della mia vita, riparto. Il mio è un ripartire sapendo che il mio nuovo inizio non è un inizio che viene dal nulla ma che si porta dietro un bagaglio di esperienze.
Ricominciare diventa ripartire e il viaggio è un viaggio lungo, con più fermate, è un viaggio lungo una vita che  non è una serie di vite tutte spezzettate e ricominciate.
 Il pericolo che corriamo è quello di ricominciare come se non avessimo vissuto nulla prima. La nostra storia, la nostra identità rischia in questo modo di frammentarsi e non c’è niente di più dannoso che cancellare, rimuovere pezzi del nostro passato.

Non serve strappare le pagine della vita, basta saper voltar pagina e ricominciare
Questa cosa l’ha detta Jim Morrison

Chi ricomincia deve per forza ricominciare da se stesso, dal suo passato e dalle sue esperienze. C’è un libro in giro che si chiama “ricomincio da te” di tal Eloy Moreno. Un caso in Spagna. Un libro autodistribuito e, visto il successo ottenuto, preso in carico da una casa editrice importante. Parla di un uomo sposato e con prole, un pò paranoico, o semplicemente stanco di controllarsi, che si stufa della routine quotidiana, sospetta della fedeltà della moglie e comincia a frugare nella vita dei colleghi con cui condivide una noiosa quotidianità per arrivare a ritrovare se stesso in un viaggio catartico, zuppo di pioggia e lacrime, a piedi, tra le montagne, dopo aver abbandonato tutti e tutto, per poi ricominciare lontano, una nuova vita con la persona che ha scoperto di amare più di ogni altra cosa al mondo.
Al di là del suo valore letterario, il libro centra una dinamica comune in molti, soprattutto trentenni, quarantenni, ma come vedremo da qualche vostro commento, anche più giovani.
Il conflitto tra restare e andarsene, tra fuggire e affrontare.
Vi confesso che quando ho pensato al tema di oggi m’è venuta in mente la morte. Sì perché… come ricominciare quando ti muore qualcuno a cui vuoi bene?
E non volevo affrontare qui la cosa per paura di essere triste, pesante. Ma una delle emozioni di otto perenne è la tristezza e le emozioni non si evitano. 
L’amo me l’ha lanciato Paolo che ha postato dei versi di una canzone di Niccolò Fabi.
Sarà anche che il gioco si cambia da dentro ma alla fine é giocare che ti cambia dentro. sarà anche che spesso lontano dal centro, ognuno si scopre un nuovo talento
Magari fuggire non é la soluzione, magari fuggire é una resurrezione, é come sfidare il niente stare qui,
Io non so se ritornare quale vuoto sia peggiore se avrò forza per trattare
e se il mio destino e’ stare fuori o dentro
Niccolò Fabi

Questo scriveva, in Fuori o dentro,  il cantante prima del suo personale dramma e in un intervista al mensile Elle diceva
Attesa e inaspettata è La vita e gli eventi che la cambiano, specie quelli più belli, come la scoperta della paternità
Fuori o dentro  È il dilemma dei nostri anni: è più utile estraniarsi, rinunciare, fuggire, scappare dalla società  o tentare di comprendere, dialogare provare ad agire, per vedere se il gioco si cambia da dentro o se il meccanismo stesso finirà per cambiare te?

Dopo la morte della figlia, Fabi al settimanale Grazia dice queste cose:
Sento una forza incredibile, quasi invincibile. Credo mi venga dall’aver meno paura della morte. L’ho già vissuta, d’ora in poi so che non è solo separazione, ma anche un ricongiungimento. E quando si tocca quel livello, tutto il resto fa sorridere, per quanto importante. Se una paternità stravolge tutto, s’immagini cosa può fare una perditaHo scoperto che il dolore non ha una connotazione positiva o negativa, è un’energia. La perdita di un figlio è il dolore più intenso che una persona possa vivere… Il dolore ti fa arrivare al limite, hai la sensazione di aver bucato la pelle…
Fuori o dentro? Credo che con questo messaggio Niccolò fabi abbia risposto “dentro”. 
Nonostante il dolore, la rabbia, lo spaesamento ricominciare lo si fa da dentro.
Spesso i cambiamenti più utili per noi sono quelli un po’ alla volta, a piccoli passi ma è altrettanto vero che anche i cambiamenti catastrofici possono esserlo solo se ci si è guardati prima allo specchio, ci si è guardati bene con tutte le cose che fanno da cornice al tuo mondo. Ricominciare in questo senso, significa cambiare la cornice al tuo mondo ma tu resti sempre al centro.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricominciare è una vittoria!

Alcuni mesi fa mi sono persa. Non sapevo più dove volevo andare, cosa volevo fare, chi ero diventata. Così mi sono detta scelgo la via più facile: azzero tutto e fuggo da questa vita che mi sono costruita negli ultimi anni. E ricomincio.
Fuggo e ricomincio.
Fortunatamente mi è bastato poco per capire che stavo sbagliando. Ho rifatto le valigie e sono tornata proprio lì da dove volevo scappare: dai miei dubbi.
Ho ricominciato da me.. ed è stato davvero un bell'inizio!

Elisa

Ps: un in bocca al lupo per la nuova edizione di 8XN!

ottoperenne ha detto...

ricominciare spesso è ritornare.
Grazie Elisa, un abbraccio e...lo sai...le porte di 8XN e dello studio con i perenni 47 gradi centigradi...sono aperte...;))
bruno

Paolo ha detto...

Sarà anche che il gioco si cambia da dentro
ma alla fine é giocare che ti cambia dentro
sarà anche che spesso lontano dal centro
ognuno si scopre un nuovo talento
Magari fuggire non é la soluzione
magari fuggire é una resurrezione
é come sfidare il niente
stare qui
Io non so se ritornare
quale vuoto sia peggiore
se avrò forza per trattare
e se il mio destino e’ stare
fuori o dentro
Niccolò Fabi

Paolo

ottoperenne ha detto...

grazie paolo, leggerò.

Anonimo ha detto...

No,non voglio ricominciare xchè farlo significherebbe rimuovere l'orrore e rimuovere significherebbe riviverlo,no,mai,non si può.Vedi Bruno,nella vita,non a tutti è data la possibilità di ricominciare,(crederlo sarebbe solo un'utopia)la vita è fatta anche di altre gioie,di altri tipi di amori e bisogna farseli bastare,meglio coprire gli occhi con le PROPRIE mani e non vedere la paura.Come ho letto nel commento di Paolo,fuggire non è una soluzione ma neanche resurrezione(secondo me),fuggire è solo proteggersi,l'importante è convincersi che si riesce a vivere ugualmente,bisogna solo sapersi accontentare.
Lorella

ottoperenne ha detto...

Vero Lorella. A volte, poche volte fortunatamente, per ricominciare bisogna fuggire per proteggersi, tutelarsi. Alla base del proteggersi c'è un volersi bene, significa pensare "io ci sono", "io non merito questo" "io devo poter vivere!". Solo così è possibile, poi, assaporare nuove gioie. Grazie Lorella, ti leggerò